mercoledì 24 settembre 2008

E' TUTTO - QUASI - ROSSO


Nei miei due villaggi di Animal Crossing (ne ho solo due, mi faccio violenza per non comprarmi 50 memory card e farne altri, ma vorrei) oggi splende il sole e gli animalini, come al solito, non fanno un tubo, dopo essersi impegnati ieri nel Dì dello sport autunnale, con l'atleticità che li contraddistingue (potrei vincere addirittura io, se gareggiassi con loro). Nell'isoletta, quella dove vivo, non quella di Animal Crossing, oggi c'è un vago sole, poco convinto. E io, rimirando i miei capelli sotto l'indecisa luce solare, non sono per niente soddisfatta.

I capelli bianchi son problemi, eh. I maschietti all'ascolto non possono capire, loro c'hanno il fascino del brizzolato (che si può anche mettere in discussione, insomma), noialtre siamo vecchie. Le tinture esistono per questo, ma io ripiego sull'henné perché non sono abbastanza femmina da condannarmi a una vita dalla parrucchiera, né abbastanza brava da farmi il colore da sola; un conto è spiaccicarsi in testa della pastella marroncina un po' dove capita, un conto è applicare una tintura seria. E poi io le odio, le parrucchiere. Non in senso personale, sia chiaro: sono sicura che nella categoria ci sono tante brave persone, come in tutte le categorie (pensate un po', io sono tra quei deficienti che crede ancora che il mondo sia fatto in gran parte di brave persone). Le odio come categoria professionale, odio che qualcuno faccia cose ai miei capelli, non mi fido. I capelli sono miei e li gestisco io. Freud avrebbe forse parecchio da dire sulla fobia delle parrucchiere, ma per quanto mi riguarda può anche dirlo e andare affanculo, io dalla parrucchiera se posso non ci vado e basta.
La natura, per mia fortuna, mi ha fornita di una chioma da fare invidia a Branduardi (cantante che ho sempre amato per la sua musica ma, credo, anche per l'affinità tricologica) che non necessita di particolari attenzioni, tanto, taglio o non taglio, ho in testa comunque un gran casino (sia dentro che fuor di metafora, aggiungerei). In vita mia - 38 luuunghi anni - sono andata dal parrucchiere DUE volte: quando ho fatto la prima comunione e a 13 anni. Per la comunione ci sono stata portata a forza, allo scopo di addobbarmi con spaventosi boccoli e una treccia col nastrino bianco. A 13 anni ci sono andata di mia spontanea volontà, con l'appoggio di mia sorella e ostacolata da mia madre, perché volevo essere così. I capelli avevano retto sì e no due giorni, ma insomma, avevo rivendicato la mia indipendenza adolescenziale. Però non ero diventata bella come il Giorgetto, e lì ho perso la mia fiducia nelle parrucchiere. No, scherzo, ma da allora i miei capelli sono un'entità anarchica, nella quale ogni tanto mi faccio largo con le forbici per scalarli abbastanza da darmi l'impressione da avere una specie di taglio e non abbastanza da sembrare agli altri che ci sia successo qualcosa. Non se ne accorge mai nessuno, quando tagliuzzo i capelli, nemmeno il marito, che pure fa grossa attenzione ai tagli di capelli altrui e ogni tanto fa litigare i fidanzati ("visto? Lui se n'è accorto, che ho tagliato i capelli, e tu no!"). Siccome il marito per fortuna mi guarda ancora (tipo: i peli crescono e dimentico casualmente di chiamare l'estetista? Lui ci fa caso, il disgraziato), vuol dire che non si capisce davvero se succede qualcosa sulla mia testa.
Peccato che invece i capelli bianchi si vedano benissimo, lucenti, splendenti e appariscenti. Si permettono pure di assumere pose antigravitazionali, non sia mai che nel mezzo del cespuglio non li si noti. Zot, si rizzano che neanche... vabbè, che neanche aggiungete voi la metafora che preferite, insomma, si rizzano. Sia lodato dunque chi ha scoperto l'henné, un cinquemigliaio, credo, di anni fa.
Ieri mi sono svegliata alle 7 per appiccicarmi in testa l'henné della mia marca preferita ma non della mia tonalità preferita che al supermercato non ho trovato. Come da verifica sotto la luce solare di cui sopra (fatto oggi, perché il colore effettivo dell'henné non si vede subito e inoltre perché ieri faceva un tempo di cacca) il risultato, dopo 3 ore e mezzo d'impacco, nonostante il magico miscuglio col karkadè, non è proprio il massimo: di capelli bianchi se ne vedono ancora troppi, anche se un po' di rossiccio appare. Ci ripicchio nel weekend, sperando di trovare il rosso giusto.
Restate in attesa su questa rete per vedermi apparire dieci anni più giovane.
Evitate i commenti sarcastici, ché me li faccio già da sola, grazie.

lunedì 4 agosto 2008

DOMANDA ESISTENZIALE


Giusto perché mi sono svegliata in vena di polemiche.

Il mondo, si sa, è dei magri. Fanno tutti palestra, mangiano tutti schifezze "light", sono tutti snelli e belli, eccetera eccetera.
Poi io mi ricordo, per una volta, di essere femmina, decido di andare a fare shopping in tempo di saldi e trovo a malapena UN costume da bagno, ultimo esemplare della sua specie, perché tutto quello che è rimasto nei negozi è di taglia piccola.
Vuoi vedere che sono tutti magri ma comprano i vestiti XL apposta per fare dispetto a noialtri grassi?