lunedì 10 ottobre 2011

IL DECALOGO


Perdonatemi: vi devo da tempo una ricetta, e la ricetta è quasi pronta, davvero. Ma siccome ho aperto il dibattito su facebook, vado a illustrarvi il decalogo.


1. Per lo stendipanni, ogni segmento resetta il decalogo; per la corda dei panni, le regole si applicano in sequenza.

2. Ogni capo è steso con mollette di colori differenti; non sono ammesse variazioni di colore se le mollette, essendo di diverse marche o di diverse epoche, hanno sfumature diverse. Arancione normale e arancione scolorito dal sole sono sempre due arancioni, e come tali non possono coesistere. Celeste e blu sono due variazioni dello stesso colore, e come tali non possono coesistere. Eccetera.
Eccezioni: blu e viola non sono due variazioni dello stesso colore, ma non possono coesistere lo stesso; giallo e arancione chiaro idem.
Tutto il resto è accettabile: giallo e arancione scuro vanno bene; rosso e rosa vanno bene. Eccetera.

3. I capi adiacenti sono stesi con mollette adiacenti di diverso colore: dove finisce un capo con una molletta rossa non può iniziare un nuovo capo con una molletta rossa;
dove finisce un capo con una molletta viola non può iniziare un nuovo capo con una molletta viola, eccetera.
La molletta non adiacente di un capo adiacente può essere dello stesso colore di una già usata per l'altro capo.

4. La maggiore varietà possibile di colori e marche di mollette è vivamente incoraggiata, purché si mantengano proporzioni accettabili: troppe mollette di un solo colore rendono complicato seguire il decalogo.
Le mollette di legno, però, benché più ecologiche, sono sconsigliate in quanto poco allegre.

5. Le mollette verdi sono vietate in modo assoluto. 
Nessuna eccezione.
No, neanche per la mollettina verde che vi hanno regalato alle primarie del PD.

6. I capi verdi o contenenti del verde (da evitare in generale essendo verdi) sono stesi con mollette di colore diverso da rosso, rosa, arancione, fucsia, viola. 
I capi adiacenti a quelli verdi o contenenti del verde sono stesi con la molletta adiacente al capo verde o contenente del verde di colore diverso da rosso, rosa, arancione, fucsia, viola; quella o quelle non adiacenti possono essere di qualsiasi colore, sempre rispettando il resto del decalogo. 
Se la molletta adiacente al capo verde o contenente del verde però è bianca, quella successiva sarà di colore diverso da rosso, rosa, arancione, fucsia, viola, perché il bianco non conta come colore (non portatemi prove scientifiche contrarie, le ignorerò).
La regola del bianco si applica solo in presenza di verde, non nei casi previsti dal punto 3.

7. I capi di altri colori non sono necessariamente intonati alle mollette; ma, riuscendoci, diventa tutto più armonioso.

8. Le mollette talmente scolorite che non ci si ricorda più di che colore fossero vengono declassate alla chiusura dei pacchi di pasta/riso/biscotti, onde evitare illeciti e inconsapevoli accostamenti (esempio: una molletta ex-rosa diventata bianca usata per un capo verde, una molletta ex-gialla diventata bianca usata accanto a una molletta gialla).

9. Le mollette bicolori ricostruite con vecchie mollette rotte seguono il decalogo: accanto a una molletta rosso/gialla non sono usate né una molletta rossa né una molletta gialla, accanto a una molletta rosso/blu non sono usate né una molletta rossa né una molletta blu, eccetera; una molletta rosso/gialla non è usata su un capo verde o contenente del verde, una molletta rosso/blu non è usata su un capo verde o contenente del verde, eccetera. 
Eventuali passioni calcistiche sono ininfluenti sul bucato.

10. Se una persona che vive con voi o che si trova a casa vostra come ospite si offre gentilmente di stendere i panni, la si lascia fare. E si soffre in silenzio. 
Si attende che ella/egli si sia allontanata/o per remixare le mollette seguendo il decalogo.

10bis. I capi, anche se di piccole dimensioni, sono stesi con almeno due mollette: per il motivo molto pratico di non doverli recuperare in Tunisia dato il maestrale. 
Questa regola nel tempo si applica solo dal mio trasloco in Sardegna in poi, ma soprattutto non ha niente a che fare con il disturbo ossessivo-compulsivo; è quindi un'aggiunta al decalogo originale sulla cui inclusione nello stesso gli storici dibattono.


E voi, come stendete il bucato?

2 commenti:

Claudia ha detto...

O_O Non ho parole.

Eleanor Arroway ha detto...

Beh, che c'è di strano? :p