giovedì 3 giugno 2010

BETTA CUCINA: POLPETTONE DI LENTICCHIE UNO E DUE


I miei turni lavorativi escono con cinque settimane d'anticipo. Cinque settimane fa, quando il tempo faceva - mi par di ricordare - abbastanza schifo (in realtà non lo ricordo affatto, ma è da ottobre che il tempo fa abbastanza schifo 9 giorni su 10, posso tranquillamente tirare a indovinare), incrociando un giorno di riposo infrasettimanale, un giorno di permesso e una festività nazionale ero riuscita a ritagliarmi un breve e splendente periodo di ferie che contavo di passare ad arrostirmi in spiaggia. Detto fatto: negli ultimi giorni l'isoletta, o almeno la mia parte d'isoletta, è stata spazzata via da un maestralino di quelli che ti portano dritti a incontrare il mago di Oz, se a favore, o nel 1950, se contrari. Un tempo, insomma, che fa felice solo le massaie che devono far asciugare il bucato. E io sono anche massaia, come no, in questi giorni ho raschiato il fondo della cesta dei panni sporchi e ho bucatato il bucatabile, compresi quei rimasugli che vanno lavati a mano e che chissà quando asciugano (oggi, in un'oretta o due di sbatacchiamento appesi al filo). Però non era esattamente così che volevo passare questa manciata di ferie. Niente spiaggia, niente abbronzatura, giramento di parti del corpo fatte crescere all'uopo e così via.
In questi giorni, perciò, non avendo di meglio da fare, ho soprattutto cucinato. Devo confessarvi che ieri mattina m'è preso questo raptus e ho cominciato a vagare per internet su pagine di cucina islandese, perché io c'ho la fissa di quel posto meraviglioso che è l'Islanda, tant'è che vivo nella sua isola quasi gemella: tranne che qui fa caldo e non esplodono i vulcani. Dopo qualche ora di inutile girovagare tra teste d'animali, pesci marci e salsicce d'interiora e dopo avere scoperto che la principale - di tre o quattro esistenti - ricetta di verdure locale è il purè di patate, ho deciso di lasciar perdere la cucina etnica e di darmi alle invenzioni, lanciandomi nella creazione del polpettone di lenticchie due.
"E il polpettone di lenticchie uno?" diranno i miei zerovirgolaventicinque lettori. Non ve l'ho ancora raccontato. Non c'avevo voglia.
No, in realtà volevo fare un post unico, ché costa meno.
No, in reale realtà in questi giorni me n'ero dimenticata, va bene?
E allora lasciamo la parola al Poeta, che così ce lo presenta: "signor polpettone, venite avanti, non vi peritate; voglio presentare anche voi ai miei lettori."
(che Uomo, che Uomo! *sigh*)
Così s'esprimeva il Poeta (che se non sapete chi è, io con voi non ci parlo, ecco), illustrando egli il polpettone di carne, che, vi confesso, non ho mai mangiato. Ma spero non s'offenda, il Poeta, se uso le sue parole per un polpettone vegetariano.
La mia mamma faceva invece il polpettone di tonno, e uno dei miei ricordi più spiacevoli delle mattine d'infanzia era la cottura del suddetto. Non so che farci: conservo sufficiente istinto animale da fare "sniff" quando si spande nell'aere odore di carne arrosto, ma non sopporto, in nessun modo, l'odore del pesce.  A dire il vero non mi ricordo d'avere mai assaggiato nemmeno il polpettone di tonno della mia mamma. Magari l'ho fatto e l'ho rimosso. Per dire: lei mi garantiva che da piccola m'aveva propinato cibi horror tipo il cervello, però io ero troppo piccola per ricordarlo, e quindi non ci credo. Lo so che cucinava lei per me e quindi era una fonte attendibile, ma io non ci voglio credere lo stesso. Non posso avere mangiato frattaglie, no, no, brrr.
La mia mamma lavorava, quand'ero ragazzina, come cuoca, ed è grazie a lei che ho imparato a cucinare: non perché m'abbia insegnato, ma perché all'ora di pranzo e all'ora di cena non c'era, e trovandomi da sola, se non avessi imparato a cucinare non avrei mangiato. Uno a posteriori dice anche "era meglio", ma vabbè. E la mia mamma era capace di cucinare tante cose buone: soprattutto sfornava patate (per la maggior parte fritte, arrosto e impanate) come non ho più trovato se non nei miei sogni, spettacolari, forse anche perché ne cucinava a tonnellate su mia richiesta. Il talento va allenato con la pratica.
Ahimè, io non le so fare, le patate fritte e arrosto e impanate come la mia mamma. E non so fare nemmeno il polpettone di tonno, che impestava l'aria di casa mia di uno spiacevole olezzo pescesco. Però, oh, c'è gùgol, da qualche parte ne troverete uno. E siccome non avete mai mangiato quello della mia mamma vi sembrerà anche buono.
Ma sto divagando. Strano.

Veniamo allora al polpettone di lenticchie uno, che ho sperimentato per la prima volta giorni fa quando il marito era al lavoro, in modo da avere il tempo di farlo sparire se proprio fosse uscito una schifezza.
L'idea iniziale prevedeva di seguire una ricetta di uno dei miei novecentottantadue (circa) libri di cucina, ma un po' perché non avevo tutti gli ingredienti, un po' perché le mie ricette sono possedute e prendono vita propria, alla fine la ricetta originale è deviata verso il polpettone à la Betta, che vedrete, vi piacerà.
Vi servono innanzitutto uno stampo da plumchéic (si pronuncia, già lo immaginate, "plum cake") e qualcosa da fare mentre cuociono le lenticchie. L'ideale è che ve le dimentichiate sul fuoco e che loro si trasformino in pappetta. Io son sempre brava a distrarmi mentre faccio qualcosa, ma nella fattispecie mi son messa a giocare ad Animal Crossing, e girellando per il mio villaggio alla ricerca di fossili è trascorso appena appena un attimo prima di arrivare al grado di cottura "opporcocaneciavevolapentolasulfuoco".
Mettete quindi le lenticchie rosse, quelle piccoline, insieme a una foglia d'alloro spiegazzata in pentola e lo stampo un po' dove vi pare: fondamentalmente ovunque la vostra fantasia vi suggerisca, tranne che nella stessa pentola con le lenticchie; se la vostra fantasia dovesse esagerare, ricordatevi di lavarlo prima di metterci il polpettone. Per "foglia d'alloro spiegazzata" intendo che la lascio intera, perché andrà tolta, ma la piego tre o quattro volte, così si "crepa" e spande meglio l'aroma. Che spiegazione complicata per un'operazione scema, avete ragione. Per quanto riguarda le proporzioni, io ho usato 350 grammi di lenticchie e ho aggiunto circa il doppio di acqua. L'acqua dev'essere tutta asssorbita e le lenticchie devono disfarsi. Se usate dado anziché sale verranno più buone. Se avete brodo di verdure avanzato o lo fate per l'occasione, siete i miei cuochi preferiti. Distraetevi quel tanto che basta per far disfare le lenticchie e riprendetevi in tempo per non dover raschiare le lenticchie bruciate dal fondo della pentola. Nel frattempo, invece di andare a giocare come ho fatto io, preparate il resto degli ingredienti, così risparmiate tempo. Mettete a bagno un po' di funghi secchi in un pentolino di acqua bollente, che tra poco riutilizzeremo in entrambe le sue componenti di acqua e di pentolino. Preparate un soffritto di cipolla finefinefine. Strizzate i funghi, tritateli e fateli insaporire nel soffritto. Mettete intanto a cuocere, nell'acqua in cui avete ammorbidito i funghi, una patata grande tagliata a tocchetti, così non avrete sprecato l'acqua fungosa che avrete prodotto. Prima che mi accusiate: non sono tirchia, sono risparmiatrice. Pensateci. Se ognuno di noi - che abbiamo acqua in abbondanza - risparmiasse un pentolino d'acqua al giorno, il pianeta avrebbe milioni di pentolini d'acqua in più ogni giorno. Vi pare poco? Preparate nel mentre anche tre uova sbattute. Se siete riusciti a compiere tutte queste operazioni insieme, il vostro polpettone sarà rapidissimo; io, che proprio multitasking non sono, c'ho messo una giornata, ma non prendete esempio da me.
A proposito di cose da fare nel frattempo: c'è da accendere il forno e portarlo sui 160°, questo riesco a farlo pure io, non deludetemi.
Abbiamo quindi, facendo tutte queste cose insieme o facendo solo quella, lasciato cuocere le lenticchie fino a disfarsi e ottenuto una bella purea. A questa aggiungete il soffritto di cipolla e funghi, la patata schiacciata, le uova sbattute, formaggi grattugiati misti nella persona di un pecorino, un parmigiano e una provola in mistiche proporzioni ("uhm, un po' di provola è avanzata, buttiamocela; uhm, c'è poco parmigiano già grattugiato, buttiamocelo; uhm, anche il pecorino è poco, così fa il paio col parmigiano, buttiamocelo"), un trito di prezzemolo che fa sempre bene, pangrattato quanto basta per rendere il composto compatto e sale e pepe secondo il gusto.
Versate nello stampo da plumchéic, se ve la sentite ungendolo e pangrattandolo prima (come da ricetta originale), se non volete rischiare rivestendolo di carta forno, che è la migliore amica di una ragazza (Marilyn non cucinava e quindi s'accontentava dei diamanti). Informate per un'oretta, sformate capovolto su un piatto da portata, lasciate raffreddare, tagliate a fette e gnam.

Come vi dicevo, il polpettone è stato preparato in modo da celarne ogni traccia prima del rientro del marito in caso di disastro, ma egli (il marito, non il polpettone), invece, ha assai gradito, tant'è che ieri, guardando sconsolata il maestrale che si portava via la superficie della città e tirando giù santi, per distrarmi mi sono esibita nella preparazione del polpettone di lenticchie due.

Stavolta ho usato le lenticchie verdi, più grandicelle: semplicemente perché al mio supermercato preferito, quello dove tutti i commessi sono gentili e sorridono più di quelli della pubblicità, le lenticchie rosse non c'erano. Io ho una passione per quel supermercato, nonché un innamoramento platonico per un bellissimo commesso cicciottello col quale una volta sono stata testimone di una scena sublime che vi racconterò in un altro momento, così mantengo la sàspenz. E insomma non avevo voglia di andare anche in un altro supermercato, più che altro perché in quelli vicini a casa mia i commessi vanno dall'indifferente all'ingrugnito. Siccome le lenticchie sono più grandi, ve ne servono meno, diciamo sui 200 grammi: oppure fate come me che avendo sbagliato la proporzione ho estratto, prima che si disfacessero, parte delle lenticchie e me le sono mangiate per pranzo. Di acqua (o brodo) ce ne vuole di più, circa tre volte, perché le lenticchie verdi sono più toste e ci mettono più tempo a disfarsi, Così avrete più tempo per preparare le altre ottocento cose da aggiungere, o per farvi gli affari vostri come nella ricetta precedente. Non dimenticate la foglia d'alloro: possibilmente una nuova, non la stessa. Ora, è vero che se ognuno di noi - che abbiamo alloro in abbondanza - risparmiasse una foglia d'alloro al giorno, il pianeta avrebbe milioni di foglie d'alloro in più ogni giorno, ma non esageriamo. A differenza del polpettone di lenticchie uno, il polpettone di lenticchie due nasce in un giorno di fine mese in cui lo stipendio non è ancora arrivato e il frigo non dico che pianga ma insomma, si lamenta abbastanza; uno di quei giorni, per intenderci, in cui si sente la necessità di raccogliere gli avanzi. Dragando i cassetti ho quindi racimolato: gambi di broccoli che avevo lasciato da parte per la vellutata di cui avete già letto qualche post addietro; una zucchina anzianotta ma tuttora col suo perché; una carota un po' passata e tuttavia ancora piacente. Ho fatto quindi bollire i gambi dei broccoli in un pentolino d'acqua che ho trovato il modo di riciclare di nuovo (oh yeah) facendovi subito dopo bollire una patata a tocchetti; una volta bolliti e scolati, li ho sbucciati come da ricetta della vellutata eccetera (suvvia, v'ho messo anche il motore di ricerca nel blog, usatelo) e lasciati in attesa nel mixer. Ho pensato anche di intrattenerli con una musichetta di sottofondo, così, per ingannare il tempo. A proposito, quando la vostra operatrice vi dice "la lascio un attimo in attesa, grazie" con un sorriso nella voce, non perdere tempo a rispondere, tanto lei sta già premendo spietata il tastino che vi abbandonerà in preda a una musichetta più o meno sopportabile: perché se vi mette in attesa senza darvi possibilità di replicare, non lo fa perché si debba limare le unghie o chiacchierare con la collega - quelle cose lì le fa già MENTRE parla con voi - ma perché ha davvero bisogno di un paio di minuti per risolvere il vostro problema. Arrendetevi e cantate sulle note della musichetta, qualche mio cliente, bontà sua, lo fa (ve lo giuro, una volta uno l'ho sentito quando ho ripreso la chiamata, l'ho beccato nel mezzo di "isamegicnambaaaa"). Mentre i broccoli attendono, cantando o meno, soffriggete olio e uno spicchio d'aglio, e lanciatevi carota e zucchina obsolete di cui sopra tagliate a fettine. Soffriggete finché non diventano morbide, poi versate il tutto nel mixer a far compagnia ai broccoli, e frullate. Non fatevi venire in mente, neanche per un istante, di togliere lo spicchio d'aglio: frullate anche quello, da bravi. Mi sto perdendo i vampiri tra i miei lettori ma pazienza. Quelli che ci sono ancora, preparino 3 uova sbattute. Intanto le vostre lenticchie si saranno disfatte, e quindi seguite stesso procedimento di cui sopra: unite il frullato di verdure,  la patata schiacciata, le uova sbattute, parmigiano grattugiato ("uhm, c'è solo parmigiano già grattugiato, ma è abbastanza, buttiamocelo"), un trito di prezzemolo che continua a fare sempre bene, pangrattato quanto basta per rendere il composto compatto e sale e pepe secondo il gusto. Versate nello stampo da plumchéic come sopra, infornate come sopra, sfornate come sopra, lasciate raffreddare come sopra, tagliate come sopra, gnam come sopra.

Il polpettone, vi avviso, sarà abbastanza compatto: un po' di più il primo, un po' di meno il secondo. Sarà bene accompagnarlo con qualcosa di sughettoso, tipo melanzane al funghetto, verdure miste in tegame, cose del genere. Una salsina potrebbe altresì accompagnarvisi bene, ma avevo finito l'impeto creativo, e poi speravo ancora, davvero, che almeno nel pomeriggio sarei andata al mare.
Come no.
Raffiche fino a 90 km all'ora, ieri, han detto alla radio.
Ma tranquilli, cari concittadini: io domani rientro al lavoro, inizio il turno alle 15: alle 14,59, vedrete, il vento farà "plop" cadendo di colpo, l'aria sarà immobile e la temperatura salirà a 39°.
E credetemi: non volete essere il primo cliente che mi chiamerà, domani.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto la ricetta verso l'ora di pranzo. Poi ho aperto il frigo... e ho fatto il polpettone vegetariano . Di carciofi e patate, con una frittata arrotolata nel mezzo e contorno di funghi. Si lo so non è di lenticchie, ma Betta oggi sei stata la mia Musa. :)
gnam

Maya

Eleanor Arroway ha detto...

E ne sono onorata :)

Claudia ha detto...

Sembra buono sì sì.
Magari ne provo uno. ^_^